Archeogiocando

L’#ospiteDab del mese di aprile è una ‘classicista’ che è riuscita a fare della propria passione anche un lavoro! Rosaria Martellotta archeologa, esperta di didattica, volontaria di Nati per Leggere, guida culturale e autrice di un ebook per bambini dedicato alla figura dell’archeologo, l’ho conosciuta via web. Come spesso mi capita un link si trasforma in una conversazione, che si trasforma in uno scambio, che si trasforma in un arricchimento! Rosaria ci accompagna a conoscere i motivi che l’hanno spinta lungo la strada della didattica, l’importanza di lavorare insieme a bambini e bambine, gli obiettivi a breve e lungo temine. Lo fa con grande coinvolgimento, attraverso citazioni e opinioni personali.  In un racconto colloquiale e schietto, come quelli che piacciono a me!
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Ho accolto con molto piacere l’invito di Leontina ad essere l’ospite del mese, sia per una sana fierezza nel raccontare quello che è il mio lavoro, sia perché penso che parlare di se e condividere le proprie esperienze aiuti a mettere in ordine i pensieri dentro noi stessi, a fare il punto della situazione, a riflettere su dove siamo arrivati e su dove vorremmo arrivare. Chi ha fatto il mio stesso percorso di studi o studi analoghi, si sarà sentito dire mille volte “Gli studi umanistici non servono, dovevi scegliere altro”.
A 10 anni dalla mia laurea posso dire con assoluta certezza che, se studi economia o ingegneria senza passione non eccellerai solo per il fatto di possedere tale titolo e, probabilmente, non farai mai ne il commercialista ne l’ ingegniere, o, lo farai senza grande convinzione.
Se studi quello che ami con tutto te stesso, potrebbe arrivare un giorno in cui questa tua scelta porterà a risvolti positivi.
Io, tra l’altro, sono classicista e non posso non riportare le parole di Umberto Eco, in un articolo apparso su L’Espresso nel 2013 : “Prepararsi al domani vuole dire non solo capire come funziona oggi un programma elettronico ma concepire nuovi programmi. E accade che gli studi classici (compreso sapere che cosa aveva detto Omero, ma soprattutto la capacità di lavorare filologicamente su un testo omerico – e avere fatto bene filosofia e un poco di logica) sono quelli che ancora possono preparare a concepire i mestieri di domani[…] Solo chi ha il respiro culturale che può essere offerto da buoni studi classici è aperto all’ideazione, all’intuizione di come andranno le cose quando oggi non lo si sa ancora. In altre parole, vorrei dire che chi ha fatto buoni studi classici, se non è forse capace di fare bene i mestieri esistenti, è più aperto ai mestieri di domani e forse capace di idearne alcuni
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Com’è nato il mio progetto?
Mi sono laureata giovane, in corso, avevo 25 anni e, a 27 anni, ho lasciato la Puglia per trasferirmi in Emilia Romagna. Per qualche anno ho svolto lavori “di comodo”, nel 2011 è nato il mio primo figlio ed ho deciso che era arrivato il momento di dare una svolta alla mia vita lavorativa. Quando mi viene chiesto com’è nato il mio progetto, mi piace sempre sottolineare che è nato anche grazie ai miei figli, perché mi hanno spinta a rimettermi in gioco, mi hanno donato un’energia nuova. Nel 2012 ho deciso che era arrivato il momento di dedicarmi a ciò che amo e, che, allo stesso tempo, mi permettesse di avere una flessibilità tale da potermi occupare in prima persona della crescita dei miei figli, per me fondamentale. Ho iniziato così una piccola collaborazione con una associazione culturale del paese in cui vivo e piano piano le collaborazioni sono aumentate, con mia grande soddisfazione, ma, non senza fatica. Chi lavora in questo settore sa le difficoltà che si incontrano.
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Come si svolge il mio lavoro?
I miei laboratori di didattica archeologica sono rivolti prevalentemente ai bambini in età scolare, ma anche ai bambini della scuola dell’infanzia. La mia didattica è attiva e mira a dare una visione scientificamente corretta di quella che è la figura dell’archeologo. Spesso mi rendo conto che nemmeno gli adulti hanno ben chiaro cosa fa un archeologo, per molti è ancora assimilabile ad Indiana Jones e non uno scienziato! Tra le mie proposte c’è la realizzazione di “disegni preistorici” partendo dalla creazione dei colori tramite i pigmenti, la simulazione di scavo archeologico e la realizzazione di manufatti in argilla. Nei miei laboratori sono sempre accompagnata da una borsa piena di libri, sia perché sono lettrice volontaria di Nati per Leggere, sia perché amo i libri e sia perché cerco di impegnarmi attivamente nella promozione della lettura sin dalla culla e nel far conoscere la sua importanza nello sviluppo emozionale e cognitivo dei bambini.
Ogni laboratorio che creo è frutto di studio, esperimenti ed attente valutazioni, poiché il mio scopo non è fare “lavoretti creativi”, ma, permettere ai bambini di sperimentare tecniche realmente utilizzate nel passato (vasi a colombino, creazione di colori da pigmenti da minerali e molto altro), di “sperimentare l’archeologia”.
Un laboratorio molto amato è sicuramente la simulazione di scavo. Dopo una breve lezione teorica, generalmente supportata dalla LIM, sottopongo all’attenzione dei bambini delle cassette all’interno delle quali ho cercato di ricostruire una stratigrafia. I bambini rimuovono gli strati documentando tutti i manufatti, ossa, monete che hanno rinvenuto in ciascuno strato e cercano di capire cosa può raccontare loro ciascun reperto sulla vita degli uomini del passato.
Qualcuno cerca di sminuire il mio lavoro dicendo che “faccio giocare i bambini”, ma, non ritengo affatto offensiva quest’affermazione: poter lavorare con i bambini è un grande privilegio, che non tutti possono permettersi e, forse, c’è un po’ di sana invidia nel sapere che posso dedicarmi a ciò che amo, non c’è nulla nel mio lavoro che “mi devo fare andare bene mio malgrado”.
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Quali sono i progetti futuri?
Attualmente collaboro con scuole, biblioteche , librerie indipendenti e associazioni culturali , per cui, sicuramente, il mio desiderio è continuare a lavorare in questa direzione ed a “crescere”. Qualche mese fa, inoltre, ho pubblicato il mio primo ebook e mi piacerebbe poter continuare a scrivere, dato che ho sempre amato ed amo farlo. Da poco, inoltre, mi è stata offerta la possibilità di fare la guida all’interno della Biblioteca Malatestiana di Cesena, splendido esempio di biblioteca monastica inserita nel Patrimonio dell’UNESCO.