Laboratorio Dis-Fare

Il 7 maggio è stata inaugurata la X Biennale d’arte del Bambino a Treviso e rimarrà aperta fino al 5 giugno. Il tema di questa esposizione è Dis-Fare. Lo scorso anno ho lavorato insieme alla scuola dell’Infanzia di Staggia, del Comprensivo 1 di Poggibonsi per poter partecipare. Ora l’opera ‘Il Mondo’, che abbiamo creato con bambini di 5 anni della sezione rossa con le maestre Luisa e Fioretta, è esposta a Treviso. Vi racconto tutto il progetto: presupposti, il lavoro in classe, materiali, processo e prodotto. Qui tutte le foto del laboratorio, in attesa del mio reportage dalla Biennale, che visiterò sabato prossimo.
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Occasione di esserci
Esplorare ed esprimersi attraverso attività manipolative e processi sensoriali fa parte di una modalità comunicativa tipica dell’età prescolare. Rendere visibili i percorsi realizzati in classe è stato uno degli obiettivi di questo progetto. Così ho proposto quest’esperienza come occasione per una riflessione sul fare arte. Una proposta non per far diventare i bambini tutti degli artisti, ma per calarli in una dimensione creativa fatta di obiettivi da raggiungere, ricerca, scelte, esperimenti, attese, risultati. Accettare di partecipare alla Biennale d’Arte del Bambino ha significato mettersi in gioco sotto molti punti di vista. La sfida è stata accettata dalle maestre, che hanno guidato un gruppo di alunni, di età prescolare, su un tema specifico e tutt’altro che immediato. È stata vissuta da bambini e bambine con la curiosità e l’entusiasmo che li contraddistingue, nonostante sia stato richiesto loro anche impegno e concentrazione. Il lavoro è durato circa un mese con appuntamenti a cadenza settimanale. Sono state proposte tecniche nuove da sperimentare gradualmente. Non abbiamo indirizzato o forzato gli elaborati, ma concesso tempo per conoscere i meccanismi di creazione e appropriarsene. Quanto abbiamo lavorato sull’opera finale i bambini e le bambine avevano già familiarità con la tecnica utilizzata e si sono quasi autogestiti e concentrati sull’elemento formale scegliendo con più consapevolezza forme, posizioni, colori.
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A piccoli passi
Il lavoro di approfondimento manipolativo- espressivo è stato proposto e condotto con l’intera classe mista, ovvero formata da bambini dai 3 ai 5 anni.
Prima dell’opera finale c’è stato un percorso di esplorazione della tecnica proposta (de-collage semplificato) presentando i singoli strumenti interessati e utilizzando acquerelli. A passi successivi abbiamo familiarizzato con il foglio, poi il nastro adesivo di carta viene scollato dopo essere stato completamente coperto dal colore. Il nastro adesivo è stato utilizzato come se fosse un lapis per realizzare forme e figure. Nei lavori individuali c’è chi ha realizzato con il nastro adesivo dei disegni figurativi, chi si è divertito semplicemente a sovrapporre in maniera apparentemente casuale linee rette.
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‘Il mondo’
Il tema della Biennale Dis-Fare lo abbiamo declinato sul concetto della sottrazione: eliminando una parte del materiale il lavoro non viene distrutto, ma muta il messaggio significante mantenendo integra la dignità materica. È nata ‘Il Mondo’ : dipinto con tempera su 5 micro-tele assemblate.
L’opera finale è stata realizzata del gruppo dei 5 anni, comprendente 9 bambini. Insieme abbiamo scelto i supporti, la tecnica e la disposizione delle piccole tele, non utilizzate singolarmente, ma come un’unica superficie complessiva, organizzata in moduli con sequenza rigida. Una volta organizzato lo spazio d’azione i bambini hanno lavorato liberamente senza alcuna indicazione, se non un supporto metodologi-co. Hanno scelto da sé come incollare il nastro, stendere il colore, quali tinte usare, come interagire tra loro e anche quando fermarsi. Poi intorno all’opera finita abbiamo avuto modo di elaborare considerazioni, commenti ed è stato trovato il titolo. Così semplice, così evocativo.
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Obiettivi e finalità
Associazione spaziale, Profondità grafica, procedimento per sottrazione, esplorazio-ne cromatica con diverse tecniche , sperimentazione materica sono state le aree di interesse che abbiamo indagato. Un lavoro corposo, ma gradito.
Sul piano cognitivo attraverso utilizzo di diversi linguaggi, divisione di un processo in fasi. ricostruzioni di fasi per creare un lavoro complesso
Sul piano creativo attraverso esplorazione dei materiali, gestualità personale ed espressione di sé, combinazioni di tecniche grafico-pittoriche
Sul piano relazionale attraverso lavoro di gruppo: collaborazione e confronto, iden-tificazione e consapevolezza dell’apporto personale , condivisione e presentazione del proprio lavoro agli altri
Abbiamo approfondito diversi aspetti, la perspicacia di tutti i bambini ha attivato un vivace dibattito , durante tutte le fasi. Fatto di quesiti, di riflessioni, di esclamazioni, di scoperte, di consapevolezze. Alla domanda se tutti fossero soddisfatti dell’opera la risposta, dopo un po’ di meditativo silenzio, è stata : “Si. Bello!”
Tutto questo non merita forse un degno palcoscenico? Senza ombra di dubbio.
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