#DABinVisita al Museo Pitagora

Questa estate abbiamo fatto un tuffo nella Magna Grecia! E, tra uno scorcio panoramico poetico e un paesaggio marino ipnotico, abbiamo visto diversi Musei. Arrivati a Crotone non abbiamo voluto rinunciare alla visita del Museo di Pitagora, filosofo e matematico simbolo della città, suggerita da un gentilissimo operatore dell’info point turistico. È stata una visita bella e amara allo stesso tempo. Ci ha fatto giocare e ci ha costretto a riflettere. Perché è un Museo completamente didattico e interattivo, perché occupa un intero Parco, perché sembra sia stato più volte preso di mira da vandali, perché era incredibilmente vuoto. Qui tutte le foto.
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Il Museo e il Parco
Il Museo di Pitagora si trova all’interno del Parco pubblico Pignera di Crotone e occupa una vasta superficie. L’edificio espositivo segue la configurazione della collina e si sviluppa in parte sotto terra. Si collega all’esterno con ampie vetrate che rappresentano una sorta di continuazione simbolica del dentro, che diventa reale perché nel Parco sono presenti grandi sculture, tenute a cielo aperto, realizzate con diversi materiali, che raccontano importanti principi matematici. Dunque durante la vostra passeggiata all’aria aperta vi potrete imbattere nei solidi Platonici, attraversare la Pentapiazza, specchiarvi nelle Fonti Auree, percorrere il Viale di Fibonacci, perdervi nel Bosco numerico! Qui l’elenco di tutte le installazioni. All’interno invece troviamo allestite due mostre interattive su matematica e geometria e sono presenti delle opere contemporanee dedicate alla poliedrica figura di Pitagora.  Il Museo Pitagora viene terminato nel 2007, qui una pagina dedicata con immagini e info, che ben racconta obiettivi, mission e aspettative del Progetto. Ma sembra abbia avuto molte vicissitudini e sia stato spesso oggetto di vandalismi, come i tentativi di entrare nell’edificio, oppure di danneggiare le sculture. Ad oggi la gestione è affidata al  Consorzio Jobel, che si occupa di farlo vivere con varie iniziative e attraverso il turismo scolastico.
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La visita
Il Museo si trova in cima a una collina e per raggiungerlo devi attraversare il Parco, ci siamo arrivati a piedi dal centro città (sicuramente facendo il giro largo!). L’ingresso è gratuito e la visita è lasciata alla gestione personale. Il piano terra presenta una unica sala, con aree circoscritte differenziate per funzioni: una zona per le conferenze, le pareti per esposizioni di opere di artisti contemporanei, l’area sopraelevata con una mostra permanente di giochi matematici. Presente in sala anche il Modello Tattile del Parco scientifico,realizzato da Officina Kreativa,   bello ed esplicativo che racconta, in bianco e verde, luogo e intenti. Ci siamo attardati ad affrontare tutte le sfide di Ludomatica una mostra interattiva, divisa in 4 aree tematiche, per dimostrare che tutti possono giocare con la matematica. Poi siamo andati al piano superiore con ampie vetrate e vista-parco molto suggestiva. In questa sala, molto più piccola, abbiamo giocato con la Simmetria, Giochi di specchi, mostra visitabile fino al 31 maggio 2018. Nonostante i miei bambini fossero piccoli per comprendere tante delle leggi matematiche esposte, abbiamo giocato lo stesso, tralasciando le formule e seguendo il dato esperienziale (incastri, calcoli, composizioni, puzzle…) che ci ha permesso di accennare concetti base raccontati attraverso le curiosità che notavamo. Il Parco Tematico lo abbiamo apprezzato ed esplorato meglio dopo la visita al Museo, anche se ci eravamo già imbattuti nelle installazioni al nostro arrivo, in un continuo rimando tra dentro e fuori, intervento umano e naturale.
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Le mie considerazioni
L’impressione generale è stata ambivalente. Visitando Museo e Parco abbiamo respirato l’intento internazionale, l’idea di un progetto grande, composito, complesso, inclusivo che aveva l’ambizione di lavorare su più livelli culturali contemporaneamente. Tuttavia ci siamo imbattuti in una realtà che a fatica emerge e che si scontra con meccanismi di ostruzionismo più che evidenti, come i segni di vernice che rovinano i pannelli esplicativi posti nel Parco. L’essere gli unici visitatori, in un periodo estivo mi ha molto stupito. Ma c’è da dire che magari a Crotone   il turista presumibilmente predilige il Museo Archeologico Nazionale nelle mura delle città.  Il progetto mi ha molto colpito, i luoghi, i giochi fatti anche! Nato con l’intento di sviluppare il turismo culturale, rilanciare l’economia e di restituire alla città una remota e illustre storia, come documentato da questo articolo datato 2009, meriterebbe maggiore visibilità e migliore comunicazione.
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Cosa ne pensate bimbi?
Sicuramente i bambini sono arrivati all’ingresso già sufficientemente provati, perché ci muovevamo a piedi e trovare il Museo è stato un pelino più complesso del previsto. Poi dopo aver preso un po’ di confidenza con lo spazio hanno cominciato a giocare e tutto è stato più divertente. E questa volta sono stati i giochi con gli specchi del piano superiore la cosa che hanno gradito di più! Insieme al parco giochi dietro il Triangolo di Tartaglia.
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