La didattica tra assi e trucioli

foto2

Anna Silvetti, che da grande vuole fare didattica dell’arte per bambini, ci racconta come funziona la didattica nel Museo del Falegname a Bergamo. Un Museo davvero interessante  che potete seguire anche su Twitter e Facebook.  Nella sua presentazione, Anna attribuisce grande importanza al costruire con le proprie mani, alla spontanea sperimentazione, formale ed informale, dei bambini e all’apprendimento funzionale in un luogo accogliente e adatto alle esigenze delle diverse età. Ottimi presupposti per una giovane promessa!

Il Museo del Falegname nasce con l’intenzione di trasmettere e conservare la storia e la passione per il legno.
Da queste idee, negli ultimi anni, si è deciso di iniziare un percorso di Laboratori didattici.
Ho deciso di mettermi in gioco e di iniziare questa nuova avventura, relazionandomi e confrontandomi con bambini di tutte le età, con interessi diversi e con modi di approcciarsi alle attività diversi tra loro. Ci sono varie tipologie di laboratorio, ognuno per un’età differente.. quelli più apprezzati dai piccoli ospiti sono quelli della costruzione del portapenne.
foto1 5
I laboratori portapenne
I bambini si trovano, spesso per la prima volta, di fronte ad attrezzi veri e a sperimentare la costruzione di un vero oggetto. Il bambino ha a disposizione quattro differenti tipi di legno. In questo modo, anche con divertimento, i bambini iniziano ad approcciarsi ai diversi legni e come si presentano. I blocchi di legno vengono poi uniti con viti di legno, colla e martello di legno, la parte più divertente per loro. In ogni fase i bambini sono seguiti, per garantire la massima sicurezza e per aiutarli nel loro piccolo lavoro manuale. Alla fine i piccoli falegnami rifiniscono il portapenne con una spugnetta di carta vetrata.
Per i più piccoli c’è una diversa tipologia di portapenne..una piccola casa con un tetto forato per le matite ..in questo caso i bambini non solo devo assemblare il tetto con il cubo di legno per creare una casa ma devono anche dipingerla con tempera..e qui la loro creatività si manifesta al meglio.
foto4 6
Lo spazio laboratorio
Proprio perché i bambini vengono seguiti passo a passo, il gruppo viene diviso alternando la visita del museo al laboratorio.
Durante il laboratorio capita che alcuni bambini debbano attendere il proprio turno..il nostro laboratorio è predisposto per questo.
Non è solo uno spazio di lavoro, ma è anche un luogo di divertimento, dove sono presenti giochi, ovviamente in legno. Giochi come maxi puzzle rappresentanti le tre componenti principali dell’albero (radici, tronco e rami); ricreare l’ambiente del bosco con animali, alberi, corsi d’acqua; costruzioni di legno.
foto3 7
L’importanza dello sperimentare con le proprie mani
Ho sempre creduto nell’importanza della sperimentazione, dell’imparare tramite il fare con le proprie mani. Sia per il mio percorso d’istruzione sia per il mio percorso personale.
Mi piace che i bambini ,alla fine del laboratorio, mi dicano che si sono divertiti, che vorrebbero fare altre cose, addirittura un bambino pochi mesi fa mi disse “io non voglio più giocare, voglio fare il falegname!”.
Una cosa molto importante è che lasciamo ai bambini i propri tempi nel laboratorio, nessuno detta i tempi.. chi finisce prima può giocare, aiutare i compagni, disegnare. Non è una gara ma uno sperimentazione con se stessi, con la voglia di conoscere e con la voglia di approcciarsi a un materiale così usato ma cosi poco conosciuto.
Grazie ai nostri laboratori, il bambino non è un visitatore passivo di fronte al Museo; dopo una la visita guidata, continua ad imparare, con la speranza che a casa, facendo vedere quello che ha costruito ai genitori, ai nonni, ai fratelli, si ricordi di quanto si sia divertito e dica come ha potuto creare, da solo, un piccolo ma grande oggetto.
La cosa più bella in questa avventura è lavorare con i bambini, con la loro creatività, con la voglia di scoprire e di fare. Sempre pronti a mettersi in gioco in nuovi esperimenti.